Quelli che stiamo vivendo sono tempi assai strani. Abbiamo tanto; per certi versi abbiamo anche troppo, probabilmente… Certamente abbiamo più di quanto ci serva. Eppure percepiamo dentro di noi un vuoto profondo, un senso di mancanza, di incompletezza.
Allora compriamo vestiti dei quali non abbiamo bisogno. Compriamo case belle, grandi, da riempire con oggetti spesso inutili. Compriamo macchine potenti, spinti ed illusi dalla pubblicità, convinti che queste possano in qualche modo farci sentire liberi, forti, aggressivi, veloci. Sì: veloci, sempre più veloci.
Allora riempiamo la nostra vita di “surrogati di rapporti umani”. Abbiamo tanti, tantissimi amici; a volte su Facebook se riusciamo ad enfatizzare al punto giusto una nostra foto, se riusciamo ad accompagnarla con il giusto aforisma preso da qualche sito, arriviamo anche ad avere 20 likes (se siamo donne e siamo fighe possiamo anche arrivare tranquillamente a 200 likes, mostrando un po’ di mercanzia).
Eppure continuiamo a sentirci vuoti, nonostante i vestiti, la casa, la macchina. Continuiamo a sentirci soli, nonostante i tanti “amici” e i tanti likes sui social. Continuiamo ad essere insoddisfatti, ad essere incapaci di vivere una vita serena, nonostante magari siamo così fortunati da essere in saluti, da avere degli affetti, un tetto sulla testa, un lavoro e non ci manchi di che sfamarci.
E tutto questo, questo vuoto, questo freddo interiore, è terribilmente contagioso. È come un male invisibile che si diffonde alla stregua di un virus. Lo trasmettiamo ai nostri figli, al partner, ai cari e alle persone a noi vicine.
Quello che abbiamo non basta mai: siamo costantemente alla ricerca di “qualcosa di più”, senza avere la benché minima idea di cosa questa sia. E nel frattempo ci dimentichiamo di quanto siamo fortunati e di quanto abbiamo… E ci incazziamo per tutto quello che non abbiamo, siamo invidiosi di quanto gli altri hanno, più di noi,
Quando comprenderai che nulla ti è dovuto, che niente è scontato, che la cosa apparentemente più insignificante in questo mondo racchiude in sé la magia della vita… Allora, in quel preciso istante, ti troverai nel posto più lontano e al contempo in quello più vicino, riuscirai a sentire il senso di tutto, riuscirai a vedere, anziché semplicemente a guardare (appunti di automiglioramento, parte XI°)
Nonostante dei genitori che hanno fatto, credo, tutto il necessario per insegnarmi quali sono i giusti valori della vita, nonostante una vita “normale”, tutto sommato “serena”… Nonostante persone che mi hanno saputo dimostrare affetto ed amore e fiducia… Nonostante tutto ciò sentivo che il vuoto si stava facendo spazio dentro di me. Per quanto cercassi di oppormi, per quanto la mia mente si sforzasse di andare oltre, non riuscivo a vedere un senso generale di tutto questo… Della vita, intendo.
E mi sono trovato a scivolare, sempre più lentamente, senza rendermene conto, in quello stato di “normalità” dove le cose non riescono più a toccarti davvero, dove non riesci più a vedere la meraviglia intorno a te. Sono diventato un uomo, insomma… Un adulto.
È terribilmente facile abituarsi alla vita. Lasciarsi sopraffare dalle difficoltà, dai problemi, dalla quotidianità. È quasi ovvio perdere di vista quello che conta veramente, il senso generale di tutto. Quando questo succede non ti emozionano più un’alba ed un tramonto o uno stupendo paesaggio, non ti fa più venire i brividi ascoltare una canzone che tocca la tua anima, un odore non è più in grado di risvegliare i tuoi ricordi.
Come se una parte di te, quella capace di emozionarsi, fosse caduta in un sonno profondo.
Nell’ultimo anno ho riflettuto molto su cosa è importante per me, su cosa dovrebbe essere importante per tutti noi e su cosa potrebbe essere “la felicità”. Ho cercato le risposte nel mio cuore, ho setacciato le parole ed i pensieri delle persone a me vicine, ho scrutato il cielo e l’orizzonte. Il percorso è ancora lungo, certo: spesso mi trovo ad inciampare nei miei sbagli e nei miei preconcetti… Ma sono comunque soddisfatto ed entusiasta di quanto sono riuscito a capire.
Tra le tante cose che ho compreso, ho capito che la felicità non va cercata chissà dove: è sufficiente cercarla dentro di noi e riportarla in superficie. Non è una di quelle cose che puoi sederti lì, in un angolino, aspettando semplicemente che “accadano”: non puoi stare con le mani in mano nella speranza che qualcun altro lo faccia al tuo posto, o nella vana illusione che la felicità possa cadere dal cielo e finire tra le tue braccia.
È indispensabile che, pian piano, riscopriamo e risvegliamo quella parte di noi addormentata attraverso i nostri sensi. Dobbiamo riempirci gli occhi di bellezza. Inondare le orecchie di musica e suoni che ci sappiamo cullare e trasportare. Dobbiamo sporcarci le mani e toccare ogni cosa davanti ai nostri occhi.
È indispensabile che tu rifletta su quanto la vita ti ha donato. Smettila di essere triste per quello che ti manca, pensa piuttosto a rimboccarti le maniche e a provare a conquistare ciò che desideri; e al tempo stessi sii grato per tutto quello che hai. Mettiti bene in testa, una volta per tutte, che niente ti è dovuto e non dare nulla per scontato: ogni tuo giorno in questo mondo è un dono che la vita ti offre… E sta a te, soltanto a te, saper sfruttare al meglio il tempo che ti viene concesso.
Guardati intorno. Guarda il cielo, le nuvole, il mare, le montagne, il lago, i prati… I palazzi, le statue, i dipinti… Guarda negli occhi delle persone intorno a te, guarda dentro la loro anima. Assapora ogni istante che trascorri con le persone care a te vicine, dedica agli affetti quanto più tempo possibile. Dedica tempo a te stesso, a ciò che ti fa stare bene. Impara che il tempo è il tuo bene più prezioso… E diventa veramente consapevole che non è una risorsa infinita.
E sii grato. Non dimenticarti mai di ringraziare per ogni cosa che la tua vita ti porta. Affronta ogni tempesta a testa alta, con coraggio, consapevole che quando sarà cessata, se sarai riuscito a superarla, tu sarai più forte. Sii grato per le difficoltà che incontrerai lungo il tuo percorso, perché ognuna di esse è una prova, una nuova sfida che ti dimostrerà quanto vali veramente. Sii grato per la morte, perché se non esistesse la morte, la vita non potrebbe essere un dono così prezioso e perderebbe di spessore ed importanza.
Certo, lo so: non è semplice. Magari certe volte, di fronte a certe difficoltà, non riuscirai a dire «grazie»… Anzi: soffrirai, ti sentirai perso, maledirai la vita. È normale. Ma ricorda che il dolore fa parte della nostra vita: va vissuto, elaborato, superato, di volta in volta. Ma tanto più sarai consapevole che questo è il normale flusso della vita, tanto più saprai dedicare le tue risorse ad onorare e sfruttare la vita, anziché a piangere a causa delle difficoltà.
Vivi ogni istante. Ama con tutto il cuore. Sii sincero e trasparente, sempre. Non lasciare che l’odio possa attecchire nel tuo animo: impara a perdonare (gli altri e soprattutto te stesso) e a capire quando è il momento di girare pagina, lasciare alle spalle qualcosa. Ringrazia ogni giorno per il privilegio che ti è stato concesso. Cerca in ogni situazione l’aspetto positivo… E se proprio non riesci a trovarlo, impegnati per essere tu stesso il cambiamento.
E tutto comincerà ad avere un senso.
Scoprirai di avere una nuova vista che ti permette di vedere, non solo guardare.
E sarai una persona migliora, più consapevole ed in grado di vivere la vita: il vuoto non ti farà più paura.
Basta che tu lo voglia. Dipende solo da te.
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