Blog (appunti di vita in ordine sparso)

Si guadagna davvero a risparmiare?

Si guadagna davvero a risparmiare?

Guardo sempre meno televisione in quanto mi disturba sempre di più. Con il passare del tempo la mia intolleranza verso la falsità e l’inganno, l’ignoranza e la superficialità, la speculazione e la morbosità, sta raggiungendo livelli da “fastidio fisico”. Nonostante ciò, qualche giorno fa è capitato che vedessi uno spot pubblicitario…

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In buona sostanza il messaggio dello spot è semplice ed incisivo (così come deve essere una campagna pubblicitaria): «Smettila di spendere di più per la tua assicurazione auto per mantenere il tuo amico assicuratore: passa alla nostra assicurazione e tieniti per te tutti i soldi che altrimenti regaleresti a lui!»; il messaggio implicito che arriva inequivocabile è forte: il tuo assicuratore è un parassita incapace (e pure con la faccia da scemo) che ti sta truffando da anni, tu sei un idiota se continui a sprecare così i tuoi soldi, con il denaro risparmiato (tantissimo!) potrai vivere una vita meravigliosa, realizzare un sacco di sogni nel cassetto.

Questo spot mi ha molto infastidito (pur non essendo io un assicuratore) per una serie di ragioni: alcune dirette ed immediate, una più profonda e legata ad una visione più ampia e generale della situazione.
Mi ha talmente tanto infastidito che ho sentito il bisogno di condividere con te il mio pensiero (sperando di poterti far riflettere sulla questione) e di creare una nuova categoria nei miei “appunti di vita in ordine sparso”; inizialmente ho pensato di chiamarla “Disgusto”… Poi un più moderato “Polemiche”… Alla fine ho optato per “Società“.

Le ragioni primarie del mio fastidio sono:

  • Come del resto lo è quasi ogni pubblicità, anche questa è “fuffa”: non fornisce alcuna vera informazione utile a fare una scelta consapevole, semplicemente vuole convincermi che sto spendendo troppo, senza neppure accennare ai servizi offerti.
  • Non mi piace chi non è capace di dimostrare quanto vale se non sminuendo gli altri.
  • Io non sono un idiota se “spendo di più” (il che è comunque tutto da dimostrare: va capito cosa significa “spendere di più”) se ho fatto le dovute considerazioni in merito e scelto in modo consapevole.
  • Il mio assicuratore è una brava persona e ho fiducia in lui; chi offende i miei amici, offende anche me.

Apro una piccola parentesi, una dimostrazione di rispetto e affetto per un essere umano. Il mio assicuratore.
Conosco praticamente da sempre il mio assicuratore. Non ho scelto una compagnia assicurativa, ma una persona esperta che valuta, sceglie e propone dei servizi ai propri clienti in base a ciò che ritiene più vantaggioso (in termini di rapporto qualità/prezzo). So dove abita. So che per ogni genere di problema, ogni dubbio, ogni eventuale bisogno, posso chiamarlo o mandargli un messaggio, ad ogni ora del giorno o della notte. So che posso contare su di lui. Sono consapevole che vive grazie ai soldi che guadagna vendendo servizi assicurativi… Non è forse quello che abbiamo sempre chiamato “lavoro”, prima di questa globalizzazione e di questo web 2.0?
Una volta, più di 15 anni fa, feci un incidente in auto. Nulla di grave, fortunatamente, ma la macchina andò praticamente distrutta e la paura fu veramente tanta. Lì per lì, su due piedi, appena successo il tutto, in preda al panico e non sapendo cosa fare e come comportarmi, sapendo che se avessi chiamato i miei genitori gli sarebbe preso un infarto, fu la prima persona che mi venne in mente di chiamare. Rispose subito. Si accertò che stessi bene, mi tranquillizzo, mi disse cosa fare, si offrì di interrompere quello che stava facendo e venire immediatamente a prendermi a 30km di distanza.
Se fossi stato così intelligente e furbo da non mantenere “quel parassita” del mio assicuratore, se avessi sottoscritto l’assicurazione  con il gruppo di questo spot (“Prima assicurazioni“), o con un altrettanto odioso e fastidioso Facile.it, o un qualsiasi altro servizio on-line…? Chi avrei chiamato? Il “Pinco Pallino” di un qualche call center, dopo magari 15 o 20 minuti di attesa, sarebbe stato in grado di comprendermi ed esprimersi correttamente nella mia lingua? Mi avrebbe tranquillizzato? Sarebbe potuto venire in mio aiuto? …Sarebbe poi venuto a casa mia, per vedere come stavo e per sdrammatizzare quanto accaduto con i miei genitori?

Ecco perché mi va bene spendere, magari, 50 o 100 euro in più all’anno: perché così una brava persona fa il suo lavoro e si guadagna da vivere onestamente ed io so che, nella fastidiosa circostanza in cui dovessi veramente avere bisogno, potrei contare su una persona in carne ed ossa, parlare faccia a faccia, godere di un servizio impeccabile senza dovermi preoccupare anche degli aspetti burocratici con la compagnia assicurativa.


Poi c’è quell’altra ragione. È un po’ più complicata… E più grave di tutte le altre. Proverò a farla breve e semplice.
Se tutti diventiamo così intelligenti da liberarci dell’amico assicuratore, quelli che oggi fanno questo lavoro poi cosa faranno? Se diventiamo tutti così furbi e la smettiamo di arricchire i commercianti che per anni ci hanno venduto abiti, scarpe, accessori, beni alimentari, tecnologia, beni di lusso… Se tutti cominciamo ad acquistare ogni tipo di merce su Internet, a prezzi più vantaggiosi… Che fine faranno tutti i commercianti? Come faranno a guadagnarsi da vivere?

Tu che lavoro fai? Supponiamo che tu sia il magazziniere di una ditta di conserve (adoro i sottaceti); le cipolline ed i cetriolini che produce la ditta che ti dà uno stipendio ogni mese (con il quale ti nutri, mantieni una dimora, ti vesti e compri benessere) li comprano il tuo assicuratore, il titolare del negozio d’abbigliamento, la commessa del negozio di occhiali… E li rivende anche la bottega di paese tra i suoi “prodotti a km 0”. Ora, se tu non dai più soldi a questa gente (e come te anche tanti altri) questa gente come fa ad arrivare a fine mese? Si vede costretta a “tirare la cinghia”… E non compra più le conserve che produce la tua ditta. E alla tua ditta non serve più un magazziniere: tu non servi più.

Quando sarai in cassa integrazione, senza lavoro, non attribuire tutta la responsabilità della crisi economica a questo governo, alla burocrazia, alle tasse, all’incapacità della classe politica e di quella dirigente di mantenere in Italia le attività e gli investitori.
Prenditi la tua parte di merito: sei stato furbo a liberarti di quello strozzino del tuo assicuratore! Hai risparmiato un sacco, bravo! Ah… Ora non puoi neppure più permetterti un’automobile, dunque un altro bel risparmio: basta benzina, basta meccanico, basta assicurazione! Bella mossa, sei stato davvero in gamba

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